SUL
SALONE DEL LIBRO È ROTTURA FRA MILANO E TORINO
Autore: Andrea Biondi
Fonte: ilsole24ore.com
A Salone unito del Libro Milano-Torino non si farà. Le
trattative per arrivare a un’intesa sono naufragate
nell’incontro di oggi al ministero dei Beni culturali
mettendo una pietra tombale sull’idea fortemente caldeggiata
dal ministro Dario Franceschini e che invece si è scontrata
con una differente realtà dei fatti.
Alla fine sulla proposta di organizzare un unico Salone del
Libro a Torino e a Milano, lanciata dal ministro
Franceschini dopo che l'Associazione editori (Aie) aveva
deciso di portare avanti nel capoluogo lombardo una propria
iniziativa parallela a quella torinese, si è consumato un
muro contro muro di cui si era avuta contezza già
nell’ultimo incontro tecnico, ieri.
Oggi, al vertice erano presenti Franceschini, la ministra
dell’Istruzione Stefania Giannini, il presidente della
Regione Piemonte Sergio Chiamparino, il Sindaco di Torino
Chiara Appendino, l’Assessore alla cultura del Comune di
Milano Filippo Del Corno, il presidente dell’Aie Federico
Motta, il presidente della Fabbrica del Libro (la joint
venture creata fra Aie e Fiera Milano per oganizzare la
kermesse milanese) Renata Gorgani e Massimo Bray per la
Fondazione del Libro di Torino.
Alla fine avrebbe pesato in maniera decisiva l’idea di
Milano, su cui il versante lombardo non è indietreggiato, di
avere gli editori di libri tutti ed esclusivamente a Milano,
con Torino a ospitare solo i librai. Una valorizzazione
delle specificità, ha sostenuto la parte milanese; una
deminutio hanno obiettato Torino, ma anche i Ministeri.
Così, nonostante una quadra trovata su tutto – dal Salone in
data unica, in due siti, con biglietteria unica, promozione
unica , governance unica grazie a un comitato paritetico con
organizzazione e gestione demandate alla Fabbrica del Libro
– è stata rottura.
«Un pessimo risultato per il Paese e per il mondo
dell’editoria», ha commentato il ministro dei Beni Culturali
Dario Franceschini. «È stata un’ora e mezza di riunione
complicata - ha spiegato Franceschini - e purtroppo questa
soluzione non è stata accettata. Nelle discussioni delle
funzioni tra Milano e Torino ci siamo trovati di fronte a
molte rigidità tra le due città e quindi questo ha impedito
di trovare una soluzione».
«L'intento del governo e dei nostri due ministeri era quello
di rilanciare una grande operazione culturale nazionale: era
una splendida occasione per far sì che da una situazione
critica si potesse fare una grande operazione culturale.
Purtroppo le reciproche rigidità, almeno a oggi, hanno
impedito questo orizzonte». Così il ministro dell'Istruzione
Stefania Giannini, a conclusione del vertice al Mibact.
«Prendiamo atto della rottura del tavolo ma non siamo noi
che abbiamo rotto, deve essere chiaro a tutti», precisano
con una nota il presidente della Fabbrica del Libro Renata
Gorgani e il presidente Aie Federico Motta. «Andiamo avanti
da soli: presenteremo la nostra manifestazione, primo
tassello del Progetto Promozione del Libro, il 5 ottobre a
Milano».
Dall’altra parte il commento del sindaco pentastellato
Chiara Appendino: «Se si trattava di fare sistema per una
crescita del Paese noi c'eravamo, ma se si tratta di negare
la nostra storia, su questo non c'e' accordo e si va
avanti». Alla conclusione dell’incontro aveva lanciato un
tweet: «Trent’anni di storia e di cultura si onorano non si
cancellano. Torino si prepara al Salone del libro più
straordinario di sempre».
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all'articolo originale:
http://www.ilsole24ore.com/art/impresa-e-territori/2016-09-20/sul-salone-libro-e-rottura-milano-e-torino-182417.shtml?uuid=ADvujBOB&refresh_ce=1
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